L’amara scienza
Ripubblicare questo romanzo dopo oltre quarant'anni è come andare avanti nel proprio passato. Tirare gli ingannevoli fili di quel manichino che è Napoli, città-specchio che si dissolve in sé, e che poi rinasce in virtù di quella "amara scienza" fatta di feroce autodifesa e mille rifrazioni di voci che paiono venire dagli interstizi della Storia. Una Storia che, come dalla Fortezza Bastiani, scruta l'orizzonte in attesa di una luce che la riscatti dall'atavico torpore. Eppure questi tre personaggi che si aggirano nelle pagine del romanzo in cerca dei soldi per l'affitto di casa di contro il boom economico, lo stordimento, il luccichio delle Merci sono il riflesso di una nudità benigna. Energia malsana e rigenerante, che torna ogni volta, come i Cavalieri dell'Apocalisse, a portare morte e salvezza. Una speranza accanita, ostinata che si allunga nell'Utopia, e fa di Napoli una città sempre a una svolta che pare non arrivare mai. Affannata e morsa dal tempo, come un fantasma che non trova pace ma, diversamente dai vivi, non teme l'oscurità, perché è di essa che si nutre, nel Bene e nel Male.
Nando Vitali
Altre informazioni →Il branco di Andrea Carraro
«Ben ricostruita è proprio la psicologia del branco,
con le sue feroci dinamiche di gruppo che si rovesciano
improvvisamente e misteriosamente. E, d’altra parte, niente
di quella violenza, per quanto repulsiva, ci è davvero straniera,
davvero estranea all’immaginario maschile»
Filippo La Porta
Con le mani cariche di rose di Michele Caccamo
Con le mani cariche di rose è un libro sull’amore, assoluto, universale; è l’omaggio a una donna libera e geniale, la cui figura merita un seppur tardivo riconoscimento.
Altre informazioni →Via Flaubert, civico 11 di Antonio Carannante
"Quasi un dramma da camera, dalla rigida architettura, e dalla inevitabile progressione verso il punto di rottura e di disvelamento"
Andrea Carraro
Altre informazioni →Polvere per scarafaggi di Nando Vitali
"Quella degli scrittori è una memoria infedele. Non è molto affidabile. Ha criteri tutti suoi, e seleziona i ricordi come gli pare. In altre parole è una risorsa molto confusa di ciò che siamo stati. Ma è una risorsa preziosa se vogliamo sapere quello che siamo. In particolare, la mia memoria, non solo è bugiarda, ma anche piena di buchi. Come le strade di Napoli. Dove spesso, se ci finisci dentro, sono guai seri."
Nando Vitali
tratto da Polvere per scarafaggi
"Vitali elabora, annota, cuce, chiosa senza mai giudicare, non c'è traccia di sentenza nella sua scrittura affilata e raffinata, ma una pietas e una curiosità indagatrice che allargano lo sguardo e il cuore, anche quando il cuore pare soccombere, e il male - come quasi sempre accade - prevalere come macigno che non si sposta, perché ingombrante, dalla strada di ciascuno."
dalla prefazione di Francesco de Core
Altre informazioni →Disorganici. Maestri involontari del Novecento di Filippo La Porta
«Se l'insegnamento è soprattutto oralità, come può il maestro parlare al discepolo se non lo conosce? Probabilmente quel "faccia a faccia" si può ricreare attraverso lo stile dell'autore. (...) Quando leggo Camus, Orwell, Simone Weil, Nicola Chiaromonte, Carlo Levi o Pasolini - alcune grandi figure di irregolari del '900, potremmo dire maestri assai poco disciplinati, intellettuali più dilettanteschi che specialistici - sento che si rivolgono proprio a me. Perché? Probabilmente perché il loro stile ha a che fare, sia pure indirettamente, con la poesia, con una soggettività esibita, con un pensiero emotivo».
Filippo La Porta
Altre informazioni →La pietra bianca di Michele Prisco a cura di Nando Vitali
Quattro racconti inediti, dagli anni '40 fino a un più recente registro stilistico, dove la nitidezza del linguaggio, il gesto morbido dello stile, rappresentano una lezione di scrittura indimenticabile. Una narrativa al di fuori del tempo, dove ogni storia e personaggio restano indelebilmente impressi nella memoria.
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